App in campo healthcare: una diagnosi differenziale
Lo sviluppo tecnologico e l’arrivo dello smartphone hanno rivoluzionato la vita di tutti i giorni: tutto è a portata di click, dal traffico al meteo, dagli autovelox agli hotel, ma anche il ricettario, l’app della banca, quella dell’Ikea o quella di McDonald. Nel mondo di oggi siamo connessi e interconnessi a Internet, tanto che per qualsiasi dubbio basta interrogare Google; questo continuo utilizzo della tecnologia ha cambiato l’approccio a tantissime cose: l’e-commerce ha ampliato le possibilità di vendita e acquisto delle aziende, l’home banking ha ottimizzato la gestione dei risparmi e del tempo per le operazioni correnti, mentre gli ordini a domicilio hanno ridotto i tempi di attesa e di consegna dei prodotti. Il tutto tramite uno smartphone.
Il ventaglio di app disponibili, quindi, è sensazionale. E per il mondo medicale esistono app? App affidabili che garantiscano un altro tipo di relazione “medico-paziente?
La risposta è si.
Le app dedicate alla medicina sono molte, la maggior parte di queste però è disponibile all’estero. Alcune sono affidabili e garantite dallo Stato (come vedremo nel prossimo paragrafo), altre invece no.
Se si riuscisse a fornire una o più applicazioni in grado di rendere anche lo smartphone uno strumento di lavoro per i dottori e un ausilio alla terapia per i pazienti, entrambi potrebbero utilizzarlo per comunicare, monitorare il percorso terapeutico e ottimizzare tutti gli interventi di cura.
In questo caso, si tratterebbe di app dedicate al monitoraggio da remoto dello stato di salute dei pazienti, alla loro cura e alla formazione continua dei medici.
I vantaggi e i problemi sono tanti e interconnessi: chi regolamenta queste app? Chi assicura la veridicità della fonte? Chi tutela i dati sensibili elargiti dai pazienti?
Questo argomento alimenta molteplici discussioni e diverse sono le strade percorribili, tutte valide ma ancora incerte.
Sicuramente servirebbe un’applicazione controllata dal servizio sanitario nazionale nella quale siano presenti tutti gli aspetti legati alla cura dei pazienti, quindi sintomi e patologie e ai servizi amministrativi forniti dalla sanità, dalla prenotazione degli esami al ritiro dei referti.
Come l’Irlanda
Il Royal College of Surgeons in Ireland (RCSI) ha presentato, a metà settembre 2016, la RCSI MyHealth App. L’app è stata realizzata in collaborazione con sedici enti di ricerca locali fra cui Cystic Fibrosis Ireland, Diabetes Ireland, Epilepsy Ireland e Irish Cancer Society e resa disponibile gratuitamente a tutti gli irlandesi.
L’app serve per cercare e ottenere informazioni su qualsiasi tipo di disagio sanitario scambiando messaggi oppure parlando in videoconferenza direttamente con medici specialisti selezionati che si prestano a rispondere a chi è iscritto al servizio sanitario irlandese per consigliare l’iter terapeutico più adeguato alla propria situazione di salute ed evitar loro di fare inutili e rischiose ricerche su Internet.
Un’ottima soluzione e ben regolamentata.
I vantaggi dell'app medicale
A livello concettuale l’app medicale avrebbe, oltre che un potenziale quasi rivoluzionario, un bacino di utenza nazionale. Stiamo parlando di digitalizzare e semplificare il rapporto medico-paziente. Attraverso un’app medicale si potrebbe verificare un maggiore impegno del paziente; le health care app, infatti, promuovono uno stile di vita salutare migliorando la consapevolezza individuale sullo stato di salute e incentivano la partecipazione attiva per accrescere la motivazione degli utenti. L’app medicale potrebbe fornire anche un migliore accesso alle cure: in questo caso, le health care app facilitano e velocizzano la comunicazione medico-paziente permettendo di ricevere istruzioni terapeutiche riassunte e sempre aggiornate sul proprio smartphone e il monitoraggio del paziente avviene anche da remoto. Un miglioramento nella gestione e della sicurezza che offre, da una parte, al medico la possibilità di “visitare” il paziente online e di consultare l’andamento dei parametri del paziente in maniera continuativa e, dall’altra, al paziente la possibilità di costruire l’alleanza terapeutica aumentandone la consapevolezza e l’autonomia decisionale. Inoltre, l’interazione tra il sistema sanitario e i suoi utenti tramite canali mobili favorirebbe la riduzione dei costi di assistenza e di ospedalizzazione.
Certamente l’utilizzo di un’app medicale creerebbe meno tempi di attesa negli studi medici e fornirebbe un mezzo immediato per rapportarsi con il dottore.
Attraverso un’app potrebbero essere inviati reminder ai pazienti per assumere farmaci, ma anche solo gestire la compilazione e la distribuzione delle ricette da parte dei medici.
A livello istituzionale, invece, un’app medicale potrebbe diventare un portale attraverso il quale i medici possono scambiarsi informazioni, rimanere costantemente aggiornati sulle ultime novità del settore e condividere materiale.