Le idee non sempre si rivelano un successo: Facebook dalla sua nascita nel 2004 ne ha fatta di strada, cambiando lo scopo e l’obiettivo per cui era stato pensato. Mark Zuckerberg, insieme a tre compagni d’università, decise di creare una piattaforma in grado di collegare virtualmente gli studenti dell’università Harvard. In un secondo luogo venne esteso anche a tutte le altre università della zona, ma non solo. Facebook in pochi anni divenne un successo, adattandosi sempre alle esigenze e al comportamento degli utenti che lo utilizzano.
Dopo 12 anni gli sviluppatori di Facebook ci riservono ancora una volta delle sorprese: Micheal Sayman, product manager del gruppo ha sviluppato e lanciato Facebook Lifestage. Un’applicazione che riprende il concetto iniziale da cui si è sviluppato il social network più famoso al mondo. La piattaforma è stata pensata ed ideata esclusivamente per gli studenti con un’età massima di 21 anni, che frequentano gli stessi ambienti scolastici.
Il meccanismo è incentrato unicamente su video: gli utenti interagiranno mediante contenuti multimediali e videoclip. Un diario biografico virtuale condiviso con i propri compagni di college dove la comunicazione viene incentrata solo sui video.
La formula riprende molto il vincente concetto di istantaneità mediante video caratteristico di Snapchat, ma ripreso anche da Instagram con Stories. Facebook già con l’introduzione dei Livestream, dove gli utenti possono interagire in tempo reale con i propri amici, abbandona i testi e le immagini, puntando maggiormente sui video.
L’applicazione, per il momento disponibile solo per i dispositivi iOS negli USA, permette di essere visibili solo agli studenti dello stesso istituto. Il profilo degli altri studenti frequentanti sarà reso visibile solo se l’app viene utilizzata da almeno 20 persone della stessa scuola.
In relazione al target di adolescenti a cui si affaccia l’app, sono presenti anche delle impostazioni per tutelare la sicurezza degli utenti, con la possibilità di segnalare abusi e persone indesiderate. Per limitare l’utilizzo della piattaforma al target ben delineato di persone è stato pensato un blocco delle funzioni: l’iscrizione è comunque permessa, ma la visualizzazione dei profili utenti e i relativi contenuti pubblicati non sarà consentita. Il controllo degli utenti iscritti è affidato anche in parte agli studenti stessi. Lifestage infatti nasce come un luogo virtuale lontano dalle persone indesiderate con cui non vogliamo condividere la nostra quotidianità. Un controllo e segnalazione di persone non realmente appartenenti a quella classe o istituto.
Il funzionamento all’interno dell’app procede secondo diversi livelli: più un utente compilerà i campi relativi alla biografia, interessi e aggiornamenti di stato. Non sono previsti sistemi di messaggistica istantanea con i quali gli utenti potranno interagire privatamente: tutte le informazioni e contenuti pubblicati saranno visibili ai compagni di scuola o università.
Anche nelle scuole il concetto del “socializzare” si sta trasformando: uno strumento studiato appositamente per gli studenti potrebbe essere certamente sfruttato in mille modi, anche didattici . Ce la farà Facebook a conquistare ancora una volta un successo in grado di rivoluzionare le abitudini degli utenti?